domenica 27 settembre 2015

Il velo di Iside



Su quella che dovrebbe essere la tomba di Iside, vicino a Menfi, era stata eretta una statua ricoperta di un velo nero. 
Sulla base della statua era stata incisa questa iscrizione:


"Io sono tutto ciò che fu (QUID FUIT), ciò che è (QUID EST), ciò che sarà (QUID ERIT) e nessun mortale ha ancora osato sollevare il mio velo." 


Sotto questo velo si nascondono tutti i misteri e il sapere del passato.
La rimozione del velo di Iside rappresenta la rivelazione della luce.


http://tempioiside.altervista.org


Iside bianca e nera


L’Iside nera è il caos.
Il caos è la fonte della nostra esistenza; il puro ordine di un concetto artificioso.

L’Iside nera è antica e primordiale, legata alle necessità primarie e alla sopravvivenza, mentre l’Iside bianca è connessa allo sviluppo e alla resurrezione.
Ciascuna delle due necessita dell’altra, ciascuna si nutre dell’altra; l’Iside nera e più antica, tuttavia dà all’Iside bianca la possibilità di venire generata dalle ossa della madre nera.

L’Iside nera è il caldo delle grotte, la luminescenza delle pietre, il calore feroce e la luce della lava che scorre come il sangue della terra; è oceanica, grande e vasta, le sue maree sono troppo grandi per essere percepite, ben diverse dalle maree orarie e quotidiane, solari e lunari di cui l’Iside bianca ne è la Signora.

Nessun attributo, sacerdote o sacerdotessa appartengono unicamente a una o all’altra dea.
Una sacerdotessa che abbia ferme radici nelle tradizioni dell’Iside nera, non perderà mai di vista necessità e concretezza, quindi sarà più umana e amabile di una sacerdotessa che abbia tagliato le proprie oscure radici per appropriarsi di una spiritualità fine a se stessa.

L’Iside nera e l’Iside bianca sono unite tra loro, l’una svetta come un obelisco alla luce del sole, l’altra è la pietra nascosta e radicata nella terra che assicura stabilità e permanenza alla figura sovrastante; l’Iside bianca irradia luce, l’Iside nera è la proiezione della sua ombra.

Nelle attività quotidiane è l’Iside nera a infrangere le abitudini e i divieti convenzionali in modo da poter permettere all’Iside bianca, con l’aspetto esteriore di Afrodite, di Hathor o di Sarasvati, di indurre all’amore e alla gioia.


http://tempioiside.altervista.org/iside-nera-e-iside-bianca.html

Inno a Iside


Inno a Iside rinvenuto a Nag Hammadi
III- IV secolo avanti Cristo

Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.

L'occhio della dea


Lacrime in acqua salata, 
cera in metallo 
Iside, fai cessare le mie lacrime, trasforma il mio dolore.
Guarisci il mio cuore perché possa amare ancora.

lunedì 21 settembre 2015