lunedì 23 marzo 2015

Una magica erba

"La radice era nera, al latte simile il fiore, moly la chiamano i numi. Strapparla è difficile per le creature mortali, ma gli dei tutti possono." (Odissea, 10, 304-6).


"Lontana da me, tu caverna tenebrosa di Circe: son nato da progenie celeste, ed è per me vergogna le ghiande mangiare come un bruto! ... Concedermi il Nume voglia del moly, il fiore che scaccia i cattivi pensieri".

"Grazie al potere che è in quest'ultimo",scrive Rahner, "l'uomo si svincola dalle potenze tenebrose nelle quali egli sa che anche la sua radice è immersa: egli è una progenie celeste che col suo fiore, il suo 10 spirituale, si dischiude verso l'alto, bianco come latte e puro. Ma (e questo è l'elemento determinante nella simbologia del mito) ciò gli è possibile solo in quanto egli riceve soccorso da Dio, in quanto gli viene incontro il potere errante di Ermes".

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