giovedì 2 aprile 2015

Lilith: ombra e ricerca di una nuova femminilità

Lilith non è il simbolo dei viventi, ma delle ombre. La prima moglie di Adamo, antecedente alla creazione di Eva. La loro separazione per Jung rappresenta la scissione dell’anima.

Lilith rappresenta l’archetipo (immagine interiore che agisce sulla psiche umana) della donna riluttante alla sottomissione e si carica nel tempo di tutti gli aspetti negativi della femminilità presenti nell’immaginario popolare: adulterio, stregoneria e lussuria.

Possiamo leggere tra le righe del libro “Lilit ed altri racconti” di Primo Levi:  «Se tu avessi letto bene la Bibbia, ricorderesti che la faccenda della creazione della donna è raccontata due volte, in due modi diversi… Si, è raccontata due volte, ma la seconda non è che il commento della prima», e poi più avanti«nel primo racconto sta solo scritto “Dio li creò maschio e femmina”: vuoi dire che li ha creati uguali, con la stessa polvere. Invece, nella pagina dopo, si racconta che Dio forma Adamo, poi pensa che non è bene che l’uomo sia solo, gli toglie una costola e con la costola fabbrica una donna… c’è chi crede che non solo le due storie, ma anche le due donne siano diverse, e che la prima non fosse Eva, la costola d’uomo, ma fosse invece Lilit. Ora, la storia di Eva è scritta, e la sanno tutti; la storia di Lilit invece si racconta soltanto.

La prima storia è che il Signore non solo li fece uguali, ma con l’argilla fece una sola forma, anzi un Golem, una forma senza forma. Era una figura con due schiene, cioè l’uomo e la donna già congiunti; poi li separò con un taglio, ma erano smaniosi di ricongiungersi, e subito Adamo volle che Lilit si coricasse in terra. Lilit non volle saperne: perché io di sotto? non siamo forse uguali, due metà della stessa pasta? Adamo cercò di costringerla, ma erano uguali anche di forze e non riuscì, e allora chiese aiuto a Dio: era maschio anche lui, e gli avrebbe dato ragione. Infatti gli diede ragione, ma Lilit si ribellò: o diritti uguali, o niente; e siccome i due maschi insistevano, bestemmiò il nome del Signore, diventò una diavolessa, parìi in volo come una freccia, e andò a stabilirsi in fondo al mare.».

Adamo non voleva una donna alla pari, era intimorito da un altro essere che potesse non rispondere esclusivamente alle sue necessità. Ripudiò Lilith e il creatore gli offrì una nuova sposa Eva, nata da una sua costola.

Chissà Eva, nella sua purezza, tramite la mela voleva risvegliare la coscienza, capire perché di tante cose. Ma a quel punto venne sottomessa totalmente, ruoli e conseguenze vennero chiariti.

E Litith, donna rifiutata, arrabbiata, senza freni diede il peggio di sé, decidendo di vivere nel sommerso e portando vendetta e sangue nel mondo dei vivi.

Il modello di donna dominante da secoli è stato quello della sposa sottomessa e ubbidiente, la cui fertilità serviva alla procreazione, al proseguimento della specie. Ma nel mondo attuale Lilith diventa il simbolo del femminile che si risveglia e che non si assoggetta al potere maschile.

La vera luce che forse permetterà la svolta sarà quella di integrare l’essenza di Lilith con un nuovo Adamo non ancorato alle sole tradizioni patriarcali. Allora esisteranno due nuovi stereotipi femminili e maschili che permetteranno l’integrazione delle Anime alla ricerca della propria parte mancante.

Elena

 

mercoledì 1 aprile 2015

Come sono

Quante cose vorrei raccontarti... I miei sogni, come sono veramente, in apparenza complicata ma in realtà così semplice e vulnerabile.

Quanto mi piace guardare il cielo di giorno e di notte, perdermi nel volo di una farfalla, nel caldo dei raggi del sole.

Quanto mi piace ridere e scherzare, prendere ed esser presa in giro.
Vorrei mostrarti il mondo che c'è in me, ma non trovo mai il coraggio ed il momento ...


Un cambiamento verso la Felicità

 

Quanto tempo la gente riuscirà ancora a “stare”, senza ribellarsi, senza agire?

Tutto è al limite: le pressioni date dalla società, dall’ambiente lavorativo,  i rapporti tra le persone.

 

Questo circolo vizioso, aria insana, porta le persone a chiudersi, a non cercare se stessi, a fare inconsapevolmente; nel mentre crescono rabbia, delusione, falsa identificazione, estraniamento.

 

Tanto si parlava in passato dell’arrivo degli alieni, forse è questa l’era?

Se vediamo il significato del termine alieno troviamo:«appartenente ad altri, altrui; straniero; estraneo; avverso».

E così siamo o almeno sentiamo ora.

Abbiamo dei bisogni naturali, ma repressi. La nostra vita non ci appartiene, è la vita di altri. Diventa la vita di un datore di lavoro, di un genitore, di un partner, dello smartphone,…

Alienati da questa vita, al confine tra ciò che siamo e non siamo, senza la forza di reagire, senza la possibilità di scegliere.

 

E’ ora di ribellarci, e non servono grandi, eclatanti gesti, non serve distruzione, ma solo dare voce ai nostri pensieri, dire NO a ciò che non ci conviene, cercare la vera relazione umana.

Siamo arrivati ad isolarci, a farci muovere come marionette, dobbiamo cercare il seme della vita per il quale ognuno ha bisogno di un sano rapporto e confronto con l’altro.

 

Sembra che siamo di nuovo in un mondo volto alla schiavitù, in senso più perverso. Inondati da immagini, bombardati da informazioni, siamo distratti e andiamo avanti come automi.

Riappropriamoci di noi stessi, del nostro corpo, della nostra anima, della natura, dell’umanità che abbiamo ed iniziamo con piccoli passi.

 

Insieme, ce la possiamo fare! Elena

 

“Se il tuo scopo è grande e il tuoi mezzi piccoli, agisci comunque; perchè solo con l’azione essi possono crescere in te.”

 

 

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