venerdì 27 febbraio 2015

Medea: la madre che toglie la vita


Parliamo di lati d'ombra, non soltanto di luce ...

Ricordiamo Medea, regina dei Colchi ed emblema della passionalità, della vendetta e della magia naturale. E' una donna potente perché “conosce”, “sa”, cioè è depositaria di un antico sapere femminile. Quando Giasone le preferisce un’altra, Medea non esita ad uccidere la rivale in amore e i suoi stessi figli. La tragedia venne narrata da Euripide, da Seneca e molti altri.

La donna-madre negli anni e' stata sempre più collegata all'immagine della Madonna, della madre buona e dediziovole che nutre e cresce i propri figli con amore incommensurabile e che darebbe la vita per loro.
Ma nel passato, già nell'antica Grecia, si sapeva che non esiste solo il lato materno buono, ma anche il suo lato oscuro. 

La madre che si vendica, con atti atroci, sugli stessi figli, la donna che mette in tutta la sua passione una carica omicida. 

Non viene da pensare che una donna in questa epoca, forse colpita dalla depressione post partum, non accolta ed aiutata, faccia crescere in lei il senso di colpa per non essere una madre perfetta e buona come altre, ed il suo lato oscuro arriva a divorala finché si trasforma un mostro?

Non tutte le donne hanno la forza di reggere al dopo parto. 
Dovrebbero essere ascoltate ed accompagnate affinché il loro incubo non si traformi in realtà, perché non finiscano preda di se stesse e non nuocano alla loro vita e a quella di innocenti. 






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