venerdì 9 ottobre 2015

Calipso, dea del mare, dea luminosa


Nella remota isola di Ogigia, vive Calipso una bellissima ninfa il cui nome significa “colei che si nasconde”. Innamorata di Ulisse, lo trattiene per ben sette anni, ma è poi costretta per volere degli dei a lasciarlo ripartire ed anzi ad aiutarlo a preparare la partenza. L’eroe, che in un primo momento sospetta un inganno, accetta poi con entusiasmo rinunciando all’immortalità e all’eterna giovinezza, promessagli in dono se fosse rimasto con lei.

TESTO
Libro V, vv. 214-224 (trad. R.Calzecchi Onesti - Einaudi)
E rispondendole disse l’accorto Odisseo
“O dea sovrana, non adirarti con me per questo:
so anch’io, e molto bene, che a tuo confronto
la saggia Penelope per aspetto e grandezza non val niente a vederla:
è mortale, e tu sei immortale e non ti tocca vecchiezza.
Ma anche così desidero e invoco ogni giorno
Di tornarmene a casa, vedere il ritorno.
Se ancora qualcuno dei numi vorrà tormentarmi sul livido mare1
sopporterò, perché in petto ho un cuore avvezzo2 alle pene.
Molto ho sofferto, ho corso molti pericoli fra l’onde e in guerra:
e dopo quelli venga anche questo!”3
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(1) Allude all’ostilità del dio del mare Poseidone, infuriato contro Ulisse perché gli aveva accecato il figlio Polifemo.
(2) Abituato
(3) Ulisse è pronto ad accettare le grandi sofferenze profetizzate da Calipso per il suo ritorno in patria


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